Continua l’analisi del lato più
“mysterioso” di Tex, iniziata QUI con l’introduzione e proseguita QUI con l’analisi
dei primi 100 numeri della Collana Tex Gigante
2. Tex 100-200:
Nuovo formato, nuovi Mysteri
Abbiamo detto come già prima del
numero 100 il numero di strisce per ciascuna storia fosse aumentato. Intorno al
100 [1] (numero importante per una produzione Bonelli, tanto da meritare il
colore) la ristampa mensile raggiunge gli ultimi numeri editi e viene
sostituita da storie nuove nel formato tipico-Tex (mensile di 110 tavole
inedite per albo [2]): per la nuova ampiezza della narrazione si può parlare
davvero di una nuova era, anche se le idee non sono sempre nuove (talvolta
ancora valli dimenticate dall’uomo rosso e ignote all’uomo bianco…).
È interessante notare come, dopo
il SuperTex che è un po’ la sintesi
del “West tradizionale” dei primi 100 numeri [3], abbiamo subito il mystero a
farla da padrone: dal numero 101 al 103 troviamo infatti una storia che
coinvolge El Morisco e i malvagi aztechi al servizio del principe Tulac e di
suo padre, il Signore dell’Abisso; questi, da una strana grotta vulcanica,
ricava degli arcani sassolini che pietrificano chiunque ne venga in contatto [4].

Altra lunga pausa (interrotta da
un piccolo cameo horror/mysterioso in Tex 193, con lo spettro di uno stregone
indiano che si vendica sui suoi carnefici) e la serie di numeri dal 100 al 200
si chiude come si era aperta: ancora una volta El Morisco, ancora una volta in
Messico, anche se i flores de la locura sono “solo” una mysteriosa droga [8].
Per quale ragione si sia
verificato questo diradarsi delle storie fantastiche nel corso della serie?
Solo il buon Sergio Bonelli e la
sua longa manus Decio Canzio avrebbero
potuto rispondere pienamente, probabilmente; è certo che a partire dagli anni
’70 emerge la necessità di rallentare alcuni processi: prima la produzione di
brevi strisce era settimanale, affidata pressoché ad un unico disegnatore e ad
un unico sceneggiatore; ora si passa a una produzione mensile più ampia, con
più disegnatori e più sceneggiatori, anche se non ufficialmente).
Questa modifica ha gradualmente
portato a una maggior “specializzazione” della testata, lasciando gli elementi
più specificatamente avventurosi e, tutto sommato, mysteriosi alla testata
gemella Zagor. E gli effetti si vedranno nei numeri e negli anni successivi.
[2] I più recenti mensili
Bonelli, invece, sono impostati per avere 94 pagine di fumetto.
[3] In questo numero
abbiamo infatti l’apparizione di tutti i comprimari del quartetto più amati dal
pubblico (e più ricorrenti) nei primi 100 numeri: Pat Mac Ryan, Gros-Jean, Jim
Brandon; i nemici sono i “classici” Apaches ribelli.
[4] Proprio da questa saga
è stato tratto l’unico film dedicato al ranger… con risultati non proprio
eccellenti: Tex e il Signore dell’Abisso di Duccio Tessari del 1985 con
Giuliano Gemma nel ruolo di Tex. Nel film il Principe Azteco Tulac ha le forme
(all’epoca) sinuose di Isabel Russinova (quasi un mix tra Tulac ed Esmeralda de
“Il Tesoro del Tempio”, Tex Gigante nn. 76-77).
[5] Tex Gigante nn. 116-117
[6] Tex Gigante nn. 125-128
[7] Tex Gigante nn. 135-136
[8] Tex Gigante nn. 196-199
PS: le immagini non mi
appartengono e sono per lo più tratte da pubblicazioni della Sergio Bonelli Editore o dal
web.Sono
qui a corredo dell'articolo di critica e analisi. Questo blog non ha fini di
lucro
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