domenica 26 febbraio 2012

Nella crisi, rifarsi a paesi emergenti (meno 122.30 al BigT)


Mentre le valutazioni sul blog macerano e, si spera, fermentino
Mentre gli incontri con gli ex alunni aumentano
Mentre dal passato compagni di progetti in stand-by riappaiono
Mentre un sacco di cose mi distraggono

E la crisi incombe

Ho deciso di riprovare a rivolgermi ai mercati in espansione, benché fuori dal BRICS ma anche dalla zona Euro.

Ecco che, a distanza di qualche mese dai primi approcci estivi con rappresentanti qualificati dell'area, ho deciso di riprovare a organizzare qualcosa.

Con un emissario turco.

Ogni allusione è ovvia.

giovedì 23 febbraio 2012

E adesso, io? (meno 12437.12 al BigT)


Che scrivere?
Questo blog è fermo da quattro mesi. Con una pausa prima di sei mesi.
Ok, c'era la "scusa" ("non scusa", in realtà) del matrimonio, il classico impegno che ti succhia via un sacco di tempo.
Però, a pensarci bene, il matrimonio in realtà non ti permette di portare avanti qualcosa solo se non sei davvero sicuro di volerla portare avanti.

Che dire, quindi?

Il problema è proprio questo: che dire in questo blog?

Inizialmente doveva essere un supporto a un progetto (DanG.E.R.) da me ideato e di cui MaxD aveva già disegnato il protagonista e il promo (di cui vedete un piccolo estratto qui, terza vignetta).
Doveva essere una sorta di "marcatura di primogenitura" su Dan, un minimo di esercizio di visibilità.

Il problema è che io non sono così devoto al web (e sono "pagu pratticu = poco pratico", come si dice dalle parti mie), e che scrivere per il web mi costa fatica.
Sono prolisso.
Non sono così adoratore di blog altrui da poterli prendere ad esempio.
Non ho passioni che abbiano senso inserite in un blog che, comunque, voleva avere al centro il fumetto e le mie riflessioni mentre provavo a farlo.

E il progetto si è perso nel vasto mare dell'invio alle case editrici, sballottato dagli impegni massimeschi, sviato da "lo guarderemo quando potremo". Fino ai sargassi del "c'è crisi, che vuoi tu che sei un esordiente?"

E poi ho pensato anche a questo: quando un disegnatore vuole "farsi seguire" può tranquillamente mettere sulla rete schizzi, matite, foto di chine usate, pennelli...

Ma io, sceneggiatore? Che metto: frammenti di dialogo?
O, peggio (secondo alcuni il sacrilegio supremo): posto le idee così che gli squali me le rubbbbino?

Ora, agli squali ruboni via web credo ancora poco perché sono in fondo un ingenuone (e non dovrei esserlo più da qualche brutta scottatura fa). E quindi devo aggiungere anche questo ai rischi che corro facendo fumetto.

Ma le vere idee, comunque, non le metterei comunque: troppo poco definite per darle in pasto al giudizio di un lettore casuale.

Non sono riuscito a trovare l'equivalente dello schizzo del disegnatore. Mi sono lanciato in filosofia del fumetto e mi sono reso conto che, giuste o sbagliate che siano le mie idee, ogni volta facevo un romanzo.

Illeggibile via web, credo. Illeggibile in un mondo virtuale dove domina l'immagine e i 140 caratteri o poco più.

Quindi, all'ennesima revisione di come continuare il mio discorso sulle didascalie, la domanda mi è sorta spontanea: e adesso, io?