martedì 31 marzo 2015

Questa non è una pipa – 1





STRAVOLGERE LE CONVENZIONI 
CON UN SORRISO

Questa tavola di Peanuts di Charles Schultz svela con ironia quella che è una convenzione (sottintesa) del fumetto: il lettore tende a non considerare il balloon come un oggetto “fisico” all’interno del fumetto.

Eppure graficamente non è affatto diverso dalle altre linee del disegno: è un segno grafico a tutti gli effetti.
Con questa semplice gag, l’autore ci sta dicendo che il re è nudo, che ciò che crediamo assoldato nasce solo da un accordo implicito, da una convenzione linguistica.
Noi solitamente diamo questa convenzione come assoluta e “naturale”: tuttavia, come tutte le convenzioni linguistiche, si può modificare (al limite estremo: sovvertire) senza che il codice nel suo complesso sia veramente stravolto.
Cosa che, poiché implica l’uscita dalla “naturalità” che attribuiamo a un codice consolidato, sembra assolutamente eccezionale, mentre nella realtà è banale.[1]

Come Magritte, ci ricorda che quanto sotto non è una pipa: è il disegno di una pipa!


Il titolo del quadro, ça va sans dire, è “La Trahison des Images”, “il tradimento delle immagini”.



[1] il discorso porterebbe troppo lontano, eppure mi pare che questo concetto di “normalità”, di assolutezza (che derivano dall’abitudine) in ciò che è invece artificiale e fluido stia alla base di diverse forme di razzismo (!).

NB: le immagini non mi appartengono ma sono tratte dal web e qui inserite a corredo dell'analisi. Questo blog non ha fini di lucro.

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