domenica 28 luglio 2013

La recensione che non ti aspetti! - Sprawloqui 5


SPRAWL – 
IL PROGETTO


L'aspetto interessante di Sprawl è stata la volontà dell'autore di creare da solo un intera struttura di supporto al fumetto: musica, blog, gadget, facebook... tutti realizzati e seguiti dallo stesso autore, per lo meno inizialmente.

Karma music
La cura per costruire il sito [11] e le attività parallele danno quel tocco in più di “opera della vita”. 
L'autore ha corredato le tavole, pubblicate nel formato del fumetto-pdf, da musiche da lui stesso composte: se vogliamo trovare un limite, la scelta di caratterizzare le tavole come fumetto stampabile (cioè un classico fumetto se trascuriamo il supporto materiale) non ha fatto inserire le musiche in automatico nella lettura. 



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Sprawl music
Ma è anche vero che condivido l'idea che la principale caratteristica di fruizione del fumetto sia proprio quella che vede il ritmo e i tempi dettati dal lettore, e solo suggeriti (ma non imposti) dall'autore [12]: quindi la “musica in automatico” è  forse una scelta infelice. La modesta proposta è un link che permetta a chi lo vuole di aprire la musica contemporaneamente alla lettura, scegliendo di fermarla (o riascoltarla) a seconda dei gusti del lettore. Un'altra opzione, come il video-trailer temporizzato con la musica e il gioco degli zoom non è stato realizzato.
L'efficacia della musica e la sua bellezza dipendono, anche in questo caso, dal gusto dell'ascoltatore.



Costruire il mondo di Sprawl
Il blog soffre di una certa cripticità nei testi. Se si eccettuano “messaggi di servizio” e il link alle musiche, è fondamentalmente organizzata per “pensieri” (raramente dialoghi) dei diversi personaggi. 
Il blog è una scelta (aggiornata con molta parsimonia) per permettere ai personaggi di raccontare “momenti e sensazioni che sarebbe impossibile imprigionare nel ristretto spazio di una vignetta”, come dice QUI l'autore.

Gran parte dei pensieri dei protagonisti, proprio per la loro impostazione “molto personale” con sottintesi, risultano poco chiari. E, l'autore non ce ne voglia, non emerge una differenza tra le diverse personalità, se non nelle tematiche affrontate.

L'uso dei social network come facebook o twitter o issuu, e di youtube è indice di un'attenzione a un nuovo tipo di mercato, un mercato diretto e libero, in cui Sprawl vorrebbe inserirsi. I limiti di questo mercato sono evidenti, tant'è che l'autore più volte ha sottolineato come la natura free dell'operazione (anche se sono permesse donazioni attraverso sistemi tracciabili) rende problematica una costanza e una dedizione esclusive.

Sprawl alla conquista di nuovi spazi
Quanto ai gadget, magliette (FB, post del 5 g i u gno 2012), cubecraft, segnalibri (FB, post del 20 settembre 2012), promo poster (FB, post del 3 agosto 2012), survivor box sono sicuramente un veicolo di promozione interessante, ma legati alla presenza fisica dell'autore. 
Il problema sorge quando l'autore non possa contare immediatamente sul ritorno economico di Sprawl (sia detto come semplice constatazione, non come chissà quale appunto ironico): come può viaggiare ed essere presente alle presentazioni se non per poche, mirate (ed economicamente sostenibili, perché negarlo?) occasioni?

In questo c'è un limite del progetto: l'esiguità di risorse di pubblicizzazione alle spalle del prodotto.
Si è spesso esaltato il ruolo del web come scopritore di talenti. O, per meglio dire: come mezzo per bypassare il filtro dell'editore tradizionale e della distribuzione.
In realtà la rete è talmente vasta che anche operazioni interessanti come quella di Sprawl possono passare pressoché inosservate senza una struttura esperta (e tanto tempo) dietro.

Sprawl è anche denaro!
Quanto ai guadagni, la recente polemica di Thom Yorke contro Spotify mette in dubbio la possibilità di effettivo guadagno per gli esordienti in un campo come la musica, che muove più  interessi e interessati del fumetto. E' pur vero che l'autore di Sprawl non è certo un esordiente, ma non si offenda se non possiamo inserirlo tra i maestri che muovono folle oceaniche grazie alla loro notorietà: il limite di guadagno è decisamente inferiore, e dobbiamo ricordare che Spotify è una struttura che si occupa di “distribuzione 2.0”.
La scelta delle donazioni (sul modello del pay what you want è ugualmente attualmente in fase di studio, dopo l'exploit seguito alla pubblicazione di In rainbows dei Radiohead (il gruppo, appunto di Thom Yorke): secondo le loro dichiarazioni ci fu il download di 1,2 milioni di utenti... ma non sono riuscito a trovare una quantificazione del ritorno economico (e un confronto con mezzi di distribuzione tradizionali).
Solo l'autore di Sprawl può quantificare il ritorno economico delle donazioni e la convenienza di una tale forma di “vendita” online. Quindi attendiamo le prossime interviste, e un intervistatore in grado di superare la tradizionale diffidenza degli editori a dare cifre di ricavo.

Lo Sprawl arriva dappertutto...
E' però da rilevare che l'operazione può avere anche due possibili ritorni non immediatamente dichiarati.

Il primo è ovviamente una ricaduta in termini pubblicitari. Si tratta di un'opera ben fatta, di un certo valore, che può essere una vetrina per lavori successivi [13].

Il secondo è che un'opera completa è un'opera completa. 
Banalmente: finito il lavoro, tentata la strada dell'autoproduzione, nulla vieta di trovare un editore che si sobbarchi il carico della stampa e della distribuzione; un editore che possa ragionare non su un progetto presentato, ma su uno completo.

Tutto dipende, ovviamente, dalla diffusione e dal successo del fumetto online. Ma di questo parleremo più estesamente nella prossima sezione.


Sprawl arriva fino a voi!


[11] inserito nel più ampio sito dell'autore. E' da sottolineare come il brillante nome del sito sia certamente frutto di un Buon Genio, come dicono i greci, benché non sia dichiarato nel sito stesso.
Karma business
[12] vedi il mio articolo in Conversazioni sul Fumetto QUI
[13] è pur vero che la commissione per il lavoro su Lost Planet 3 risulta giunto prima della pubblicazione online di Sprawl (post del 13 luglio 2012 sul blog dell'autore) e, a quanto sembra dai ringraziamenti, ottenuto attraverso i canali più tradizionali delle agenzie; non si possono escludere, ovviamente, presentazioni di tavole in lavorazione.

3 commenti:

  1. Chettelodicoaffare. Il ritorno economico sara' minimo,probabilmente....Ma e' un coraggioso tentativo multimediale (nel senso VERO del termine) che si aggiunge a tanti altri.
    Forse,prima o poi, funzionera'.
    Forse...

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Concordo.
    L'operazione in sé era molto interessante per come è stata impostata (davvero, non sto facendo ironia, lo dico seriamente), e il fatto che sui "canali ufficiali" non sia passata come avrebbe meritato deve far riflettere.
    Il futuro del mercato è questo?
    Probabilmente sì, ma probabilmente non esattamente in questa forma. E' però vero che il web ha dato\darà una spinta fondamentale per l'autoproduzione, e questo non è poco.
    A prescindere da tutto, il mio vero interesse per Sprawl era questo.
    Il resto è contorno
    E

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