venerdì 19 aprile 2013

Caro agli dei... 4 - Giudice, Giuria e Boia


Prosegue la nostra disanima sulla morte e i supereroi, destinata a un Clark's Bar Epitaph di anni fa! 


4. Giudice, giuria e boia

(Quando i Supereroi uccidono)

Di DJ Azz



Cinque miliardi di uomini e miliardi di forme di  vita hanno trovato una fine orribile a causa di questi cosiddetti Kryptoniani.

È tempo che Zod e i suoi macellai PAGHINO per ciò che hanno fatto!

Superman, da The adventures of Superman n. 444



Cos’è la morte, se non un apostrofo nero tra le parole “nun te regge cch’iù?”


Cos’è la morte, se i super non la infliggono qualche volta a qualcuno in qualche modo per una qualche causa? 


No, non stiamo parlando del danno collaterale (di quello ne parla un altro articolo), del laser impazzito, del “AZZ! Non mi sono reso conto che i miei raggi XYZ lo avrebbero potuto uccidere perché soffriva di cimurro galadoriano!”.



No, parliamo di quelle belle morti vere, quelle volute dai supereroi. Quando decidono di fare i giudici. O finalmente, semplicemente, svelano il loro lato bestiale.


E che? Guardate che si tratta solo di uomini (so vabbè, anche di qualche alieno), stressantissimi, impegnati più a tenere a bada i propri istintivi superpoteri che a sconfiggere i cattivi… ovvero, come ci rivela Frank Miller: chi si mette una calzamaglia per combattere o compiere il crimine è uno psicopatico, quindi fare il bene o il male è una pura casualità!*

Insomma: cosa pretendiamo? Che si reprimano sempre? Che non facciano ciò che possono? Che non esprimano mai tutte le loro potenzialità? Che il portare una tutina aderente su cui si sprecano le battutine non abbia conseguenze sulla loro psiche?


Tutti nel mondo dobbiamo dare il nostro meglio sfruttando le nostre capacità, ma ciò ovviamente non vale per uno Scott Summers qualunque (“I miei raggi… il mio potere è la mia maledizione! Se non mi controllo potrei distruggere tutti!”) o un Capitan Marvel (che, se avesse usato la sua Coscienza Cosmica avrebbe fatto il Guardone come Uatu o almeno avrebbe potuto scroccare le partite via cavo senza pagare!).

Insomma: da grandi poteri derivano grandi responsabilità… e ‘sta cippa! Basta!

Pensate a Hulk, che non può amoreggiare con Betty (è ancora viva? È di nuovo morta?) perché si ecciterebbe ed eccitandosi diventa un gigante verde (anche se ripensandoci forse questo incremento di dimensioni e di muscoli a Betty non è mai dispiaciuto…).

No, occorrerebbe fare come il Dr. Manhattan: si tromba con Laurie e contemporaneamente si fa qualcosa di più divertente. Se stupidi umani non capiscono, Hulk distruggerà stupidi umani: molto più logico.


Insomma: non ci si può reprimere sempre.

I cattivi uccidono, se la spassano cercano (soprattutto) di fare fuori te, la tua famiglia, il mondo, i criceti e i lemming e tu cosa fai? Li devi rendere sconfiggere senza fargli troppo male, li devi rinchiudere in una prigione da cui uno sceneggiatore di terza categoria li farà evadere etc. etc.


A volte penso che se i supereroi fossero veri e agissero come nei fumetti, la vera ragione per cui lasciano vivi i loro avversari è solo perché così danno un senso a sé stessi. «Alfred, cosa ho in agenda, domani?» «Signor Bruce, secondo le statistiche, probabilmente il Joker fuggirà da Arkham, si ritiene che stavolta ucciderà non meno di trenta persone.» «Terribile, terribile… devo fare qualcosa… ma non posso diventare come lui…». E spezzagli le dita! Almeno non maneggerà più quel rossetto assassino!


Comunque: a volte il supereroe non ce la fa più. Quando il supercattivo oltrepassa i limiti (cioè non si limita ad ucciderti mamma, figlio e fidanzata, perché quello è un fatto privato, e i supereroi non sono autorizzati a fare vendette private!), che so: sterminando le galassie (e i lemming)… quando il supercattivo oltrepassa davvero i limiti, allora l’eroe ha di fronte la scelta: «Stavolta lo ammazzo o no?».

E qualche volta lo fa davvero, non si ferma al solito: «No, non farlo! Poi diventeresti come lui!» detto dal bambino sfigato **

(Il video dimostra che anche in Giappone si sono posti il problema)



Così il super alla fine schiaccia il bottone (o la testina del cattivo) e puf! Morto il cattivo fino alla prossima geniale trovata per farlo resuscitare (anche se un altro può prendere nome e ruolo del cattivo più facilmente di quanto non accada per un super).

Già, ma poi devi convivere con quello che hai fatto… per almeno due mesi, che dopo c’è il cross-over, e il cross-over col cavolo che ha il tempo per la psicologia!


Quando John Byrne (sempre lui!) si decise a mettere alle strette Superman nella “Saga di Supergirl”, la situazione era davvero estrema: un intero mondo (“parallelo”) distrutto dal generale Zod e dai suoi scagnozzi, Superman ultimo rimasto e con la mortale (per gli altri) Kryptonite Verde, i tre bastardoni che lo prendono in giro sull’utilità del carcere a vita immortale nella Zona Fantasma promettendo di venirlo a cercare…

Alla fine Supes scoppia e li fa fuori. Giudice, giuria, e boia***.

Sul momento non è che si pente al volo, ma il mese dopo lo troviamo chiuso in casa Kent, accudito da Ma’ e Pa’, in una stanza semibuia a farsi le seghe mentali: «Oddio ho ucciso! Oddio sono come loro! Oddio di qua e oddio di la! Oddio come si chiama il dio dei Krypotoniani? Non Krypto, quello è il mio supercane…».


Ora: è giusto che Supes si penta del suo gesto. In fondo è un campione della vita, no? O quello era il Beyonder della Marvel…? Va beh, lasciamo perdere. Comunque far fuori qualcuno non è una cosa così liscia, soprattutto se questo era l’elemento distintivo tra te e il male.


Come risolve John Byrne questo struggimento così poco profondo? Ma facendo spuntar fuori Braniac! Non quello metallico e computerico, ma l’alieno. Bello scontro, poteri mentali contro pura energia, e il perfido Braniac che scopre una forza di volontà sconosciuta in Kal El: «Cominci a capire che forza occorre per dominare il LATO CATTIVO di un superuomo?».


Conclusione? Che Superman batte Brainiac e, pur potendolo uccidere, alla fine non lo fa… è tornato il solito buono****. E così per tutti gli altri eroi eccetto naturalmente il Punitore: lui di essere una giuria clemente non ne ha proprio intenzione… anche perchè lui non ha super poteri da controllare: è un semplice umano, e i semplici umani ammazzano!*****


Concludendo: quando un super provoca volontariamente la morte, gli autori hanno bisogno solo di una scusa per rilanciare le sue motivazioni profonde. E magari ci aggiungono che il superTizio “non dimenticherà mai quel volto e la sua colpa… ma con quella colpa dovrà convivere. (a capo, grassetto) Per tutta la vita”.


Tanto (repetita iuvant) due mesi dopo c’è il cross-over, e non è che possiamo perdere troppo tempo in psicologia: dobbiamo pestare duro, perché gli alieni e/o i supercattivi coalizzati sono cattivi senza alcun dubbio!

(PS: lo so che l'immagine iniziale non c'entra nulla con il super che uccide... diciamo che, calicisticamente, Spidey ha fatto un velo che si è rivelato un assist)
* Vedi la strana categoria degli sfregiati: il procuratore Harvey Dent diventa Due Facce, un poliziotto diventa Darkman.

** Ma gli sceneggiatori conoscono davvero i bambini? Guardate che il loro senso di giustizia è assai vicino alla Legge del Taglione…

***Superman n.22

**** The adventures of Superman n. 445

***** sì, lo so, anche Lobo. Ma lui è uno czarniano, in fondo!


PS: immagini e video non sono miei! Questo blog non ha fini di lucro!

3 commenti:

  1. Splendido post come al solito, impreziosito dalla sigla di Judo Boy, chiccone !

    Certo che solo su questo specifico tema fumettistico ci sarebbe da scriverci dei tomi...

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Thanks!
    Sui tomi: la morte vende sempre. Non dimentichiamolo!

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