mercoledì 13 giugno 2012

Le (OT) Riunioni dal Sommo 1 – Evocazione del 07\06\2012






Allora.
Questo è il resoconto dei viaggi della nave spaziale Ent… no, scusate, mi stavo confondendo.

Re-boot (DC).

Delle giovani menti plagiabili si riuniscono ogni tanto nella Tana del Sommo, a parlare di Fumetto. Talvolta anche il Divo Claudio esce dal suo Tempio e discende tra loro per oracolare.

L’ultima discussione si è basata sul “Fumetto Next Level”, ovvero come prospettare un fumetto uguale eppure diverso partendo dalle nuove tecnologie che stanno invadendo il mercato.

Il primo approccio è stato, ovviamente, sentimentale. Lello, da Milord quale è, ha proclamato che l’idea di rinunciare al cartaceo per un’esclusiva del digitale “lo fa defecare”. La folla plaudente consentiva a tale affermazione.

Detto ciò, il Sommo ha sfruttato i suoi poteri derivanti da anni e anni (e anneti e vigneti) di Istruzione Obbligatoria per riportare l’ordine, e vagliare non tanto cosa ci piaccia o non ci piaccia, ma se si possa fare fumetto con le nuove tecnologie senza per questo snaturare il fumetto stesso. Il tutto memori di una discussione vista su Facccebùk a partire da questo video.


Si è visto 'sto nuovo tipo di supporto e si è proclamato che le variazioni di punto di vista non possono essere fatte rientrare nel fumetto così come lo conosciamo. Con un 3D che porta a modificare il detto pdv (punto di vista) scelto dal disegnatore, il medium diventa qualcosa di diverso. Insomma, cessa di essere un fumetto, così come avviene se si inseriscono animazioni (o semianimazioni) o suoni sfruttando i nuovi mezzi digitali.

Fermo restando che il fumetto cartaceo, così come il libro cartaceo, è ormai un supporto difficilmente perfettibile, si è passato a vedere cosa fare senza il cartaceo.

Quanto al fumetto su PDF, abbiamo stabilito che non ci interessa analizzarlo. Finora è un cartaceo su altro supporto, tutto qui. Ottimo per risparmiare costi e diffonderlo anche agli sfigati che non sanno cosa sia un’edicola (onta su di loro, e rimembranza nostalgica delle diverse stazioni della Via Comics di quando eravamo giovani, chiedendo ad ogni edicola se fosse uscito il nuovo numero del nostro fumetto preferito che non era ancora arrivato all’edicola precedente…), ma nulla di diverso dal fumetto su carta.

Poi ci siamo arenati per un po’ sulle impostazioni tecniche dei supporti, con il Sommo che ha tuonato: “Questi sono problemi di cui si occuperanno i tecnici! Io non studio come fare una carta migliore, posso richiederla, ma saranno i Mastri Cartai in combinazione con i Prodi Alchimisti a produrmela e a fornirmela! A me la creazione della storia, a loro la matericità!”
Si è poi proceduto alla ri-analisi nel dettaglio di Luther, di Mark Waid, che al Sommo è parso un buon esempio di Fumetto Next Level (FuNeLe, che FNL sembra troppo un partito algerino, cosa che non c’entra nulla con le nostre riunioni).
Lo trovate QUI.
Qui l’impostazione è di base quella del fumetto, ma si gioca con i click del mouse per ottenere effetti, come l’apparizione progressiva delle vignette, presenza\assenza dei dialoghi etc.
Ora si è stabilito che la più grande differenza tra Luther e il fumetto classico è nel fatto che il fumetto classico prevede la possibilità di una visione globale della tavola, cosa che con il comic di Waid non accade sempre: è l’autore a decidere quali vignette leggere e in quale ordine. Normalmente è ovvio che il fumetto viene letto nel senso di lettura convenzionalmente accettato (da sinistra verso destra e dall’alto verso il basso, con inversione nel caso dei Manga), ma è anche vero che il lettore, fatta una panoramica sull’intera tavola, se ne può fregare altamente e partire da dove vuole lui. Senza per questo arrivare ai capolavori sperimentali di un Fred.






Altro elemento che non rispetta il codice fumetto così come (scusate la figura etimologica) codificato attualmente è la modifica della vignetta tra pagina 18 e pagina 19: lo zombi ha prima gli occhi chiusi e poi li ha aperti… in quella che si può definire come la stessa vignetta. Se ciò fosse avvenuto tra tavole diverse (o in una situazione configurabile come “cambio pagina”, come tra pagina 3 e pagina 4) ciò non avrebbe significato la violazione del codice. Ma la variazione degli occhi chiusi\aperti, pur avendo una giustificazione anche compositiva, viola la “fissità” dell’immagine che è una delle caratteristiche del codice-fumetto.


Altre parole sono state spese, intelligenze messe alla prova, proposte lanciate sul tavolo e difese a colpi di ascia bipenne tra gli astanti. Ma la conclusione che qui si può inserire dice che:
a) Luther è un buon fumetto digitale, una sperimentazione che apre squarci interessanti a un’evoluzione (non a una sostituzione) del codice fumetto così come definito sul cartaceo.
b) La vera polemica in corso è tra “uso della scrollbar sì\uso della scrollbar no”, intesa non come soluzione a problemi di dimensione dello schermo (su questo tutti concordano che il formato del fumetto digitale deve essere adattato allo schermo in automatico, che i Tecnici provvedano!), ma come scelta estetica e narrativa. Ovvero: usare vignette “più alte” del formato se nella vignetta si presentano immagini che hanno come caratteristica proprio quella di dare spazi molto alti.
La discussione è seria: una delle caratteristiche di quasi tutti i fumetti è quella di avere formati di tavole fisse (almeno all’interno dello stesso albo), ma non si può escludere a priori la possibilità di “doppie pagine” (o similia) apribili solo in certi punti, così come avveniva per le copertine di alcuni albi USA (che so: la cover di X-Men 1, che comprendeva una scena in cui le 5 variant cover erano affiancate in una copertina apribile).
E su questo siamo andati a meditare.




Le immagini sono tratte da Internet e quindi non sono mie. La tavola di Fred è tratta da B.Peeters, Leggere il Fumetto, Vittorio Pavesio Edizioni, qui inserita solo per finalità di esempio e di analisi critica.

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