Cazzi
e canguri (pochissimi i canguri)
(Titolo
di un romanzo di Aldo Busi
ambientato
in Australia)
I COMPAGNI DI BIRRATA
Il Doc ci ha parlato dei comprimari del film. Io ricordo solo
Naomi Watts bruna (che anche in quella versione mi tira sesso, inutile negarlo,
specie con quegli occhialini).
Nel fumetto non è che ci sia qualcosa di memorabilmente diverso. Se la
protagonista è superficiale e piatta (non nel senso delle curve fisiche,
obviously) i suoi compari non sono da meno.
Jet Girl e Sub Girl sono le besties
di TG. La loro caratteristica fondamentale è che Jet Girl ama gli aerei, e Sub
Girl i sottomarini. Ciò le differenzia da Tank Girl, che invece ama i
carriarmati. Già da questa rapida descrizione, dovreste capire il livello di
profondità.
Booga è l’uomo di TG. Anzi, il suo canguro amante. Non aspettatevi che
questo sia lo spunto per acute disamine su amori difficili modello
Romeo&Juliet interrazziale: tutto è dato con assoluta superficialità (in
fondo si dice che Booga abbia il cervello di Scooby Doo innestato sul corpo di
un canguro), e “naturalità”. In fondo è fico avere un ragazzo canguro, quindi
perché non mettercelo?
Stevie è forse il personaggio potenzialmente più interessante: aborigeno
australiano, ha uno zio pratic di Voodoo, dipinge il futuro di TG e glielo
illustra come una profezia… salvo poi tornare a casa
“per beccarmi la seconda parte dello speciale su Falcon Crest”.
Ok, l’aborigeno che vive a contatto con l’Altjeringa fa tanto Australia, ma perché perdere tempo (del Sogno) se lo possiamo
tramutare in un gestore di negozio di generi alimentari?
E poi possiamo aggiungere Barney la pazza, Camp Koala, Mr Precocious e
il Ratto Giocattolo e così via: personaggi deliranti, nati in un momento di
esaltazione creativa in cui non ci si preoccupa del domani.
Quando serve, vengono uccisi, mutilati, distrutti… salvo riemergere sani
e salvi, fattissimi e pronti a nuove avventure, quali neppure Wil E. Coyote
(no, non quello del Vangelo secondo Grant Morrison, che pure qualcosina se la
faceva).
Come loro, così i cattivi e le figure sullo sfondo, quelli da una
storiellina e via, possibilmente dentro una bara o esplosi.
Figure funzionali allo sfessamento di turno e nulla più.
Appunto: il nulla. Divertente, ma nulla, fatto a fumetto.
Ma se le storie quasi non esistono, se non in una dimensione rivolta al
disimpegno, se i personaggi sono sostanzialmente intercambiabili e vuoti, c’è
qualcosa che rende davvero interessante TG anche a chi non si trovi nel mood da
sballo?
Beh, sì. C’è.
Si chiama Jamie Hewlett.
E un trucchetto interessante.
Ma prima leggetevi i deliri del Doc sulle immagini del film, e poi
tornate qui.
L’ultimo che arriva paga da bere.
Tank e amichette |
NB: come sempre le immagini non mi appartengono e le ho pescate dal web e sono qui a corredo dell'articolo. Questo blog non ha fini di lucro. Nessun canguro è stato maltrattato per scrivere le cose che ho scritto sopra.
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