STRAVOLGERE LE CONVENZIONI
CON UN SORRISO
Questa tavola di Peanuts di Charles Schultz svela con ironia
quella che è una convenzione (sottintesa) del fumetto: il lettore tende a non considerare
il balloon come un oggetto “fisico” all’interno del fumetto.
Eppure graficamente non è affatto diverso dalle altre linee
del disegno: è un segno grafico a tutti gli effetti.
Con questa semplice gag, l’autore ci sta dicendo che il re è
nudo, che ciò che crediamo assoldato nasce solo da un accordo implicito, da una
convenzione linguistica.
Noi solitamente diamo questa convenzione come assoluta e “naturale”:
tuttavia, come tutte le convenzioni linguistiche, si può modificare (al limite
estremo: sovvertire) senza che il codice nel suo complesso sia veramente
stravolto.
Cosa che, poiché implica l’uscita dalla “naturalità” che
attribuiamo a un codice consolidato, sembra assolutamente eccezionale, mentre
nella realtà è banale.[1]
Come Magritte, ci ricorda che quanto sotto non è una pipa: è
il disegno di una pipa!
Il titolo del quadro, ça va sans dire, è “La Trahison des
Images”, “il tradimento delle immagini”.
[1] il discorso porterebbe troppo lontano, eppure mi pare
che questo concetto di “normalità”, di assolutezza (che derivano dall’abitudine)
in ciò che è invece artificiale e fluido stia alla base di diverse forme di
razzismo (!).
NB: le immagini non mi appartengono ma sono tratte dal web e qui inserite a corredo dell'analisi. Questo blog non ha fini di lucro.
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