domenica 28 luglio 2013

La recensione che non ti aspetti! - Sprawloqui 2


SECONDA DOVEROSA PREMESSA – 
LA RECENSIONE QUI PRESENTE



Fuori da discorsi validi per qualsiasi recensione, devo però motivare il perché di questa recensione qui ed ora.

Questo blog nasceva dalla mia volontà di testimoniare prima di tutto a me stesso, di avere uno spazio esterno\interno di riflessione su DanG.E.R., l'ennesimo (beh, in realtà il quinto) progetto che avevo ideato con lo scopo di proporlo all’autore di Sprawl.
Progetto (da lui richiesto nel marzo 2010) su cui lui si era dichiarato entusiasta, come era già accaduto per altre iniziative che gli avevo proposto in precedenza. Non vedeva l'ora di disegnarlo, mi ha detto e scritto. Quando poi ha iniziato a lavorare per la Sergio Bonelli Editore, mi ha comunicato di aver considerato questo progetto una sorta di “valvola di sfogo” rispetto a una serie di vincoli grafici imposti dalla casa editrice milanese, che all’epoca aveva una visione più tradizionalista del disegno rispetto all’autore.
Ma proprio quando questi ha iniziato a lavorare con più concretezza a Sprawl è avvenuta la distanza di cui sopra, e DanG.E.R., come altri progetti prima di lui, è “morto” come collaborazione.

Il mio Karma non prevedeva
un fumetto completato...

Ma io non ce l'ho con Sprawl.


Sprawl a fumetti
Recensirò  Sprawl ANCHE perché rientra in uno dei miei interessi fumettistici degli ultimi tempi: il fumetto next level. [2]
Sprawl è uno dei tanti esperimenti che si stanno testando, approfittando di questo periodo di “interregno” tra il fumetto cartaceo tradizionale e quello digitale che verrà.
Il fumetto digitale 2.0 non è ancora nato, per ora si dibatte più che nei vagiti del travaglio, negli esperimenti di combinazione del DNA.

Definire Sprawl “uno dei tanti esperimenti” non implica necessariamente un valore negativo: è una considerazione neutra. Sprawl rientra all'interno del fenomeno di fumetti-pdf pubblicati sul web: fumetti che potrebbero essere comodamente cartacei [3] ma che per esigenze di costi di produzione e soprattutto di distribuzione vengono affidati al mare magnum del web e del digitale.

Sprawl è pronto a conquistare il web

Sprawl è però un progetto che amplia la banale dinamica “scansione tavole\pubblicazione su sito”: l'autore ha cercato di integrare il core (non leggetelo alla romanesca, please!) del progetto, ovvero le tavole a fumetti, con supporti musicali, gadget, produzione di testi di corredo e di ambientazione. Tutti materiali di corredo che hanno potenzialità interessanti.
Ancora più  particolare è il fatto che tutto il progetto, ampliamenti inclusi, finora sia sostanzialmente one-man-made

Altra cosa singolare: nonostante questi aspetti, il progetto ha avuto una bassa visibilità  e quasi nulla critica, per ragioni che è interessante analizzare.
Gran parte delle reazioni e dei commenti sono stati poco approfonditi: spesso genericamente entusiasti, ma raramente motivati.

E questo, all'interno di una situazione della critica fumettistica ben evidenziata da Andrea Queirolo QUI, è un trend abituale, ma fin troppo veloce persino nell'era del web.
All'autore che si lamentava in mesi passati della mancanza di analisi, avevo risposto [4] che un “mi piace” richiede un secondo, e non è impegnativo. Un'analisi richiede tempo, e il tempo è uno dei beni più prezioso che abbiamo nel nostro mondo occidentale in cui il benessere resta comunque abbastanza diffuso.

Insomma: questa recensione vuole esaminare il perché un prodotto obiettivamente di discreta qualità, se non di buon livello, non abbia avuto il riscontro che opere sicuramente minori hanno avuto. E vuole essere un punto nell'analizzare i risultati che l'autore, che ha collaborato con alcune delle principali case editrici italiane seppur senza “piantare definitivamente le tende”  in nessuna di esse, ha raggiunto nel bene e nel male.
Risultati che hanno una pregnanza resa rilevante dal profondo legame con un'opera profondamente personale.

Inoltre, la recensione vuole avere una funzione “catartica” di presa di distanza da autore ed opera; e insieme essere una sfida a me stesso: riuscire a fare una recensione valida per tutti nonostante le lenti descritte sopra.

Diffida al 60%
L'analisi, purtroppo, non può avvalersi di immagini del fumetto. Ciò potrà  sembrare paradossale, ma è una necessità. In altri tempi l'autore mi ha scritto (cito letteralmente): “In nessun caso però potrai far uso dei miei disegni senza previa autorizzazione da parte mia e senza dichiararne il copyright”.
Ora, nell'analisi a fini di recensione, non avrei alcun problema a usare le immagini. Lo dice la legge. E probabilmente favorirei l'autore più pubblicando le sue immagini che non pubblicandole.
Ma vale quanto detto sopra sui rapporti deteriorati, e una diffida, per quanto seguita da un’emoticon sorridente, è una diffida. Anche se non c'è scritto “diffida” nell'intestazione.
Quindi ecco la presenza di immagini balzane, che non hanno nessuna intenzione di burla, diffamazione o oltraggio all'autore, ma vogliono almeno suggerire ciò che non posso rappresentare. Con un tocco di ironia ma, conoscendo l'autore, credo ci sia permesso. I riferimenti alle tavole sono, invece, puntuali.
Ciò ha trasformato ancora di più la costruzione della critica in una sfida divertente dal mio malato punto di vista. Una tentazione irresistibile.

Ma ora basta preamboli: si parte.
Troverete il fumetto QUI.


[2] Se volete sapere cosa penso di alcune di queste iniziative, leggete QUI e QUI le mie idee, pubblicate su Conversazioni sul Fumetto.
[3] il progetto-Sprawl prevede per il fruitore la possibilità di stamparsi in proprio l'albo.
[4] comunicazione privata avvenuta tramite Facebook.

PS: immagini e testi riportati non sono di mia proprietà. Questo blog ha fini di recensione, non di lucro!

5 commenti:

  1. Arzigogolo di suspance!
    Ma siete litigati,o no, coll'autore?
    Carognissima l'idea di non diffondere le immagini direttamente! :P

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  2. Litigati, litigati...
    perché usare queste espressioni?
    Diciamo punti di vista divergenti su ciò che si considera un impegno preso e su come si debba portare a termine
    E poi, al momento di presentare il progetto DanGER (chicca per pettegoli) io avevo dato al suddetto (bella la rima) tre condizioni e lui le ha accettate.
    La prima l'ha cannata, se no non avrei scritto i preamboli.
    La seconda non credo la farà mai.
    La terza è che avrei proclamato ai quattro venti se non avesse mantenuto il punto 1.

    L'analisi, però, ha cercato di essere obiettiva, nei miei limiti.
    Eug

    PS. scusa il ritardo di risposta: ero in USA a dilettarmi in foto imbarazzanti che posterò quanto prima!

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  3. Ma lo sai che il correttore automatico di blogspot, se digito "carognissima" corregge automaticamente in "carinissima"?
    Quale delle due volevi scrivere?
    :-D
    Eug

    PS: thanks

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  4. L'analisi, purtroppo, non può avvalersi di immagini del fumetto. Ciò potrà sembrare paradossale, ma è una necessità. In altri tempi l'autore mi ha scritto (cito letteralmente): “In nessun caso però potrai far uso dei miei disegni senza previa autorizzazione da parte mia e senza dichiararne il copyright”.

    Piccola nota: si possono usare le immagini a scopo di critica e analisi didattica/accademica. La recensione rientra nel fair use protetto dalla convenzione di Berna. Quindi può anche usare immagini di Dall'oglio per recensire....

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  5. Dear Faust
    Lo so bene (l'ho anche scritto così: "Ora, nell'analisi a fini di recensione, non avrei alcun problema a usare le immagini. Lo dice la legge. E probabilmente favorirei l'autore più pubblicando le sue immagini che non pubblicandole.")
    Però, come detto, mi divertiva di più una sfida ulteriore.
    :-)
    Grazie per il commento (scusa il ritardo rispetto alla risposta all'altro)
    Eug

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