domenica 1 aprile 2012
FIDA DIDA 4: PIRATI DIDASCALICI (Meno 256.4 al BigT)
QUI abbiamo iniziato a parlare dell'uso delle didascalie in Watchmen.
E QUI ne abbiamo descritto il primo tipo.
Ora analizzeremo un esempio del secondo tipo di didascalia: quella che gioca col metafumetto, il fumetto-nel-fumetto degli albi "Le storie del Vascello\Mercantile Nero".
Nel corso di Watchmen, il giovane Bernie legge (a scrocco) gli albi a fumetti dei Pirati, senza quasi commentare i brontolii del vecchio edicolante Bernard.
Si creano dunque tre piani di lettura dal punto di vista del lettore.
Il primo è quello interno al fumetto di pirati. Le didascalie parlano di ciò che il protagonista pensa e vive nella sua macabra avventura.
Il secondo è quello della "realtà" di Watchmen. Ciò che accade intorno al lettore Bernie. E le didascalie
servono a dare quel contrappunto che, in forma diversa, è apparentemente lo stesso svolto dal diario di Rorschach (ancora una volta, vedete QUI per l'esempio di come viene usata la tecnica della didascalia-voce
narrante esterna).
Il terzo è quello della nostra realtà. Noi che leggiamo il fumetto di Watchmen.
E se fossimo giocatori di scacchi di Borges, il livelli si moltiplicherebbero all'infinito.
Il secondo livello è relativo alla struttura di Watchmen.
Il gioco dello sceneggiatore Alan Moore è, come sempre in Watchmen, duplice: da un lato, gli albi di pirati sono scritti da Max Shea, che avrà una involontaria parte nel diabolico piano.
Dall'altro, la storia raccontata nel fumetto di pirati viaggia parallela alle azioni dei personaggi principali della "realtà" di Watchmen, dei Vigilantes alla ricerca del colpevole o impegnati a salvarsi dal complotto contro di loro.
E i testi del fumetto, le nostre amate didascalie, danno, come detto, il contrappunto, la
sottolineatura di ciò che avviene nella "realtà" di Watchmen.
Vediamo questa tavola, tratta dall'albo III, Tavola 18
Poco prima il Dottor Manhattan è stato attaccato mediaticamente da un giornalista della rivista Nova
Express, e si teleporta via.
Nel frattempo il giovane Bernie legge la storia di un sopravvissuto a un attacco dei pirati, circondato
solo da cadaveri e gabbiani.
E così vediamo la...
VIGNETTA 1
La rivista è arrivata all'edicolante Bernard. Il corriere sottolinea come "aspettavano che il programma andasse in onda prima di tirare fuori le loro carte".
La didascalia (giustamente a mo' di pergamena) parla di ciò che accade nella vignetta dell'albo dei pirati, ma contrappunta: "Il furibondo attacco del vascello ci aveva colto di sorpresa".
Nessuno si aspettava l'attacco al Dottor Manhattan, meno che mai il Dottore stesso.
Una sottolineatura di ciò che accade. Un fumetto (Watchmen) che parla di un fumetto (I racconti del Vascello Nero), che parla del primo fumetto.
Tutto è un fumetto, solo un fumetto...
VIGNETTA 2
Il campo si allarga. L'edicolante irritato si augura che il Dottor Manhattan venga spedito in esilio, perché, a detta del giornale, la sua vicinanza fa ammalare di cancro chi gli sta vicino.
Sullo sfondo Dan e Laurie si allontanano. Questa vignetta ci fa capire che questa intera tavola, tecnicamente, è un flash-back. Infatti avevamo visto la stessa scena (ma dal punto di vista di Dan e Laurie) prima, a tavola 11 Vignetta 2.
Cosa ci dice la didascalia del fumetto-nel-fumetto?
"Avevano distrutto la nostra nave prima che potessimo avvisare Davidstown dell'arrivo di quel vascello infernale. Ero scampato solo io, sul mio atollo sperduto".
Chi è il colpevole? Chi si doveva avvisare? E chi è scampato?
Anche stavolta dobbiamo dare uno
SPOILER
di cosa avviene nel fumetto dei pirati. Il sopravvissuto, esattamente come il Dottor Manhattan, alla fine vedrà rovesciata la situazione in cui si trova in questo momento. Il salvatore diventerà il carnefice, e il colpevole si rivelerà una vittima. E sì, il Dottore se ne andrà su un "atollo sperduto" prima (Marte), e chissà dove ("una galassia meno complessa") alla fine.
VIGNETTA 3
Le battute dell'edicolante riguardano la famiglia, in senso lato.
Infatti cita la "Ex" del Dottore, e insieme cita la propria moglie, che fantasticava su Manhattan. E aggiunge:"Ma io ho sempre avuto quel sospetto..."
L'anonimo sopravvissuto all'attacco pirata dice "Pensavo alla mia famiglia, indifesa, ignara...".
VIGNETTA 4
Semplice passaggio narrativo dei pirati.
L'unico collegamento con la realtà è che all'edicola inizia a piovere, e nella didascalia c'è scritto che "Maledissi Dio e piansi, chiedendomi se anche lui piangeva".
L'abbinamento pioggia\lacrime di Dio è così abusata che il metterlo in evidenza qui basta.
VIGNETTA 5
"Ma a che servivano le mie lacrime se il suo aiuto mi era negato?" dice il fumetto del Vascello Nero.
E nella vignetta Bernie chiede a Bernard di prestargli il cappello per ripararsi dalla pioggia.
Inutile dire che l'edicolante, come da didascalia, rifiuta l'aiuto.
VIGNETTA 6
Mentre uno zoom in stringe la vignetta verso il cartello "Fallout sherlter", mentre la pioggia si intensifica, le battute dei personaggi e la didascalia del fumetto-nel-fumetto si rispondono.
Bernard, infatti, dice: "In questo mondo, non devi sperare nell'aiuto degli altri. In fondo, ognuno è solo."
La didascalia: "I miei singhiozzi avevano spaventato i gabbiani che si erano dileguati..."
Ancora singhiozzi tra le lacrime\pioggia. E i gabbiani erano le uniche creature viventi rimaste attorno al naufrago.
VIGNETTA 7
Nell'ultima vignetta della tavola, lo zoom in è completo, l'inquadratura è ormai stretta sul cartello (che servirà per il passaggio analogico a un cartello simile nella prima vignetta della tavola successiva).
Ancora una volta didascalia dell'avventura del fumetto di pirati, e testo dalla "realtà" della vignetta di Watchmen si rispondono.
"... e in quel terribile silenzio compresi il senso della parola "solitudine" " dice la prima.
"Tutto solo. In ultima analisi" dice il secondo.
E nella tavola successiva il Dottor Manhattan se ne andrà dalla Terra, rimanendo solo.
Cosa dire di questa tecnica di uso delle didascalie?
Le didascalie che riprendevano il diario di Rorschach sembravano aprire molti più livelli: sottolineatura, contrasto, ridefinizione di ciò che si vede in vignetta attraverso il testo o viceversa. Ma il diario era un'analisi ***interna*** al piano della "realtà di Watchmen".
Fatta da un personaggio di ***quella*** realtà su ***quella*** realtà.
In questa tavola (e nelle altre dove c'è il fumetto di pirati) dalla disacalia emerge quasi sempre solo la sottolineatura di quanto avviene nella vignetta della "realtà di Watchmen".
Un uso più semplice? Più banale?
In realtà la vera domanda è un'altra.
<<Perché l'edicola e il fumetto?>>.
Un primo livello di risposta nasce dal fatto che Moore ha spesso arricchito le sue storie di Supereroi con sipari dedicati alla "gente normale". Seppure Watchmen non riponda esattamente a questa definizione di "fumetto di supereroi", naturalmente, Bernie, Bernard e tanti altri sono "spettatori esterni". Se Il Dottor Long è lo psichiatra che colloquia con Rorschach, se gli investigatori sono coinvolti direttamente con i Vigliantes, l'edicolante e il suo avventore sono lontani dagli "eroi", come nella vignetta 2.
Il loro contatto è solo casuale con Rorschach (anzi: con Kovacs, che, giova ricordarlo, ***non*** è Rorschach, nonostante tutto).
Anche se, a livello macroscopico, essendo dei "normali", verranno coinvolti anche non volendo, nelle vicende dei "super".
Ma soprattutto conta il secondo aspetto.
L'edicola, il rapporto tra Bernie e l'edicolante Bernard, è uno specchio della ***nostra*** realtà di lettori. Un ribadire che quello che anche noi stiamo leggendo un fumetto.
Come Bernie.
E questo cosa significa?
Significa che il fumetto, anche se portatore di un messaggio, rischia di distrarci dalla realtà.
Che i veri problemi della gente comune non sono quelli descritti nelle pagine dei comics.
Sono altri.
La bomba.
La vera guerra.
I rapporti umani.
La freddezza dell'isolamento e il bisogno di condivisione.
Il bisogno di protezione che solo il contatto umano può dare, al di là di una lettura individuale e isolante.
Watchmen è solo un fumetto. Può far riflettere, può invitarci a chiederci "come andrà a finire?", ma è solo un fumetto.
Non conta davvero.
E quindi, proprio per questo conta.
PS: se non conoscete le poesie di Borges sugli scacchi, onta e disonore su di voi, o miseri.
Borges è... uff, leggete intanto QUI la poesia Scacchi II, e poi riparleremo di Labirinti, specchi, tigri, Gesta dei per Francos, Aleph, Immortali...
PS II: come sempre, Tavole e traduzione sono copyright degli aventi diritto, e sono tratte da Watchmen – Sotto la Maschera, I classici del fumetto di Repubblica Serie Oro 26, 2005 (DC Comics e Panini S.p.A.); l'immagine di testa è tratta da Internet... e tutto ciò non è qui posto per fini di lucro, ma solo per esigenze di critica.
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