HELLZAROCKIN’.
What if...?, fumetti
e Supereroi del Rock.
di
Eugenio Marica
“un’elettrizzante e spassosa incursione nei grandi misteri della storia della musica raccontati in fantastorie a fumetti, surreali e deliranti”
“La realtà toglie molto all'immaginazione”(J. Lennon, dalla quarta di copertina di Hellzarockin')
Le
“sette vite” artistiche e personali di Bob Dylan sono molto diverse tra loro.
Tanto diverse che è impossibile le abbia vissute lo stesso uomo.
Paul
McCartney è morto nel 1966 ed è stato sostituito da “Faul” McCartney. Ma se è
avvenuto una volta…
Nel
“lost weekend” John Lennon è stato lost in time, lost in space... and
meaning.
Vince
Neil dei Mötley Crüe è morto in un incidente stradale.
Ozzy
Osbourne è davvero il Fo##u#o Principe delle Tenebre.
Chi
e cosa è un divo del Rock? C'è davvero un uomo dietro l'apparenza? Oppure la
maschera per il pubblico ruba non solo la scena, ma anche la vita a chi lo
interpreta?
Gli
eccessi, le stranezze, la vita pubblica sono l'unica cosa che esista, alla
fine?
E,
soprattutto: le cose sarebbero potute andare in modo diverso?
Hellzarockin' raccoglie cinque storie su altrettante
leggende del Rock, scritte da Morozzi e disegnate da Algozzino, Bagnarelli,
Petrucci, Sagramola e Vecchio. Nella sua leggerezza apparente, il volume
racconta a fumetti proprio un cruciale aspetto di quella macchina dello
spettacolo senz’anima che è divenuta il Rock: un meccanismo dove tutti sono
ingranaggi sostituibili, dove tutte le vite possono essere alternative.
Sulla
scia del capostipite del genere, The Beatles Story della Marvel [1], l’albo
racconta la musica senza suoni, ma con ballons e immagini. Il Rock’n’roll viene
descritto attraverso cinque suoi protagonisti, i loro eccessi, la loro aura di
maledizione e santificazione, i loro misteri.
Gli
autori immaginano ciò che avrebbe potuto essere, o ciò che secondo alcuni è
stato.
Parlano
degli eroi Rock in una prospettiva mitica.
Già,
i miti del Rock. Il **Mito** del Rock.
Spesso
si abusa di questa frase, ma non è uno sproposito.
Il
Rock impregna talmente la cultura popolare da aver bisogno di miti ed eroi,
figure e atti esemplari su cui costruire la memoria e l'esempio.
E
da fenomeno mitopoietico, il Rock crea i suoi eroi e li fa agire in una cornice
favolosa e inarrivabile. Salvo poi smussare il loro impatto invischiandoli
nelle cornici apparentemente innocue della Leggenda Metropolitana, della Teoria
del Complotto o delle Storie Davanti a un Bicchiere.
Come
accade ai buoni miti, il Rock rielabora continuamente la sua narrazione,
propone varianti, costruisce discorsi sulla morte e sulla negazione della
morte.
Ma
se il Rock è un mito, come si può parlare di lui e dei suoi protagonisti?
Oggi
quale è il linguaggio più adatto per descrivere il mito?
La
risposta a fumetti è: una storia di Supereroi.
Perché,
se volessimo prenderlo pienamente sul serio, Hellzarockin' è
sostanzialmente questo: una raccolta di storie Supereroistiche [2].
Nonostante
tutta la problematica che nasce dall'apparente ossimoro di avere “supereroi” e
“sul serio” nella stessa frase.
Le
cinque storie di Hellzarockin' potrebbero essere altrettanti spunti per
storie di Batman.
Esatto.
Dell'Uomo Pipistrello. E non solo per il povero volatile decapitato dai denti
di Ozzy Osbourne.
Se
le controparti “banalmente umane” di Spiderman e di Superman lottano ancora per
difendere un centimetro di sé dallo strabordare della maschera[3], Bruce Wayne spesso
si riduce ad essere solo la succursale umana necessaria alla vera esistenza:
quella del Supereroe.
Allo
stesso modo Hellzarockin' è la raccolta di cinque storie di Supereroi,
perché non racconta la vita di uomini che fanno cose da uomini. Hellzarockin'
parla di eroi e narra le loro reincarnazioni, doppelgänger, viaggi nel
tempo, false morti, patti col diavolo...
Rispetto
ai Super, le persone “reali” protagoniste, fanno anche nella “realtà” cose
straordinarie: Nikki Sixx è davvero morto per due minuti ed è resuscitato; Helter
Skelter ha davvero canalizzato sentimenti più violenti e rabbiosi [4]; Ozzy
ha davvero staccato la testa di un pipistrello a morsi.
Ma
in merito a queste “gesta”, torna la domanda di partenza: un divo del Rock
esiste davvero, quando gli amplificatori sono spenti? I riflettori sono mai
spenti per una Rockstar?
Forse
no. Forse, come per i Super tutto è finalizzato all'impresa: qui è un concerto,
lì è salvare il mondo. Forse l'unica storia che si può raccontare è quella del
divo pubblico, così come di Batman importa la lotta col Joker mentre in realtà
dell'uomo non interessa a nessuno se non per i riflessi che la sua vita “civile”
avrà sulla vita da Super.
Forse
eleggiamo i rocker a nostri eroi, perché abbiamo bisogno di eroi più tangibili
di quelli di carta. Se non possiamo sognare di volare, possiamo sognare di
avere folle adoranti che urlano il nostro nome.
Andrea (forte) - Sventurata la
terra che non ha eroi!
[…]
Galileo
- No. Sventurata la terra che ha bisogno di eroi.
(B.
Brecht, Vita di Galileo)
Se
tutto è finzione, show, perché non immaginare che la leggenda sia ancora più
grande della vita “reale”? Perché non raccontare sempre nuove cose, nuove
avventure, nuovi aneddoti? Perché limitare Elvis a un uomo morto sulla tazza
del cesso o Jim Morrison a un tipo defunto in una vasca da bagno?
Se
Re Artù si ritira ad Avalon, in attesa di tornare per salvare di nuovo
l'Inghilterra, Elvis e Jim (o Michael Jackson) sono in realtà alieni, ancora in
giro per il mondo per trovare la tranquillità… o per affrontare demoni egizi [5].
Sfruttando
questo presupposto, questa esigenza tanto umana di dare “sovrumanità” ai propri
idoli, in Hellzarockin' le vite degli eroi del Rock vengono prese,
smontate, trasformate.
Hellzarockin' diventa così la raccolta di cinque “What
If...?” come direbbe la Marvel.[6]
Cinque What if... in cui la parte del leone la gioca la tentazione, il Diavolo inteso come Angelo Caduto o come seduzione, come potere che sta alle spalle di tutto.
Il rock è legato a doppio filo col satanismo: ma che
differenza c'è tra il patto di Mefisto con Peter Parker e alcuni spunti di Hellzarockin'?
Quasi nessuna.
Dopo
l'accordo (in Sol Minore) si creano nuovi mondi, nuove vite con gli stessi
personaggi. Ripetiamolo: nuove variazioni sul mito.
Ma
se l'Inferno è così coinvolto in alcune di queste storie, in fondo ciò avviene
perché Satana ha inventato il Rock'n'roll.[7]
Per
controllare un demone, devi conoscere il suo nome.
E
anche noi (ri)partiamo dal nome del volume: Hellzarockin'.
Innanzitutto
non possiamo dimenticare la sua filiazione da Hellzapoppin', film nato
(guarda un po') da un musical.
“La parola 'Hellzapoppin' è un misto di significati tra i quali Hell (inferno); zap (esplosione) e pop (o 'popular', ovvero la società di massa). Nella prefazione del libro 'Il pianeta Hellzapoppin' si dava alla parola il significato di "destabilizzazione dell'ordine costituito".[8]
E
poi l'esplosione, il bruciare in fretta (live fast, die young and play
rock'n'roll), il vivere oltre le proprie possibilità; essere una merce da
consumare, una moda che tendenzialmente sarà passeggera.
E
ancora la società di massa, il Crono dei nostri tempi, che esalta e divora i
nuovi dei dell'immaginario collettivo, quale che siano i loro ambiti di
provenienza (fumetto, sport, cinema, canzone, TV...). [9]
I
personaggi (non le persone) di Hellzarockin' vendono l'anima in cambio
del successo e del denaro. Certo: bisogna capire cosa si intende con anima.
Quale
è il vero diavolo?
Quello
che offre il Plettro del Destino o quello che aiuta a vendere un profumo?[10]
Se
il Rock’n’roll ha canalizzato la voglia di cambiamento dei giovani, in una
prospettiva Luciferiana e non Luciferina [11], chi ha fermato la musica? Chi ha
trasformato un sovversivo Principe delle Tenebre nel semidemente protagonista
di un falso reality show?
La
“destabilizzazione dell'ordine costituito” di cui abbiamo detto, è un sogno del
mattino che si rivela un’illusione della sera: all’inizio abbiamo gli eccessi,
i messaggi, la forza dirompente del rock. Poi questa forza deve essere
canalizzata, banalizzata, destituita della sua carica eversiva per diventare
parodia di sé stessa, ennesima finzione.
Martin
Mystère direbbe che gli Uomini in Nero se ne devono occupare: in Hellzarockin'
intervengono anonimi in strani guanti dietro una scrivania, o produttori TV.
Soprattutto
nella storia dei Mötley Crüe (ma anche in quella di “Faul” McCartney e più
velatamente anche nelle altre), col paradossale sarcasmo proprio dell’Hellzapoppin'
originario viene presentato il momento di normalizzazione, di anestesia, di
ritualizzazione di quella trasgressione che diventa vuota forma.
Un
momento che passa attraverso omicidi mirati (primo episodio), sostituzioni e
“brani meno pericolosi” (secondo episodio), e soprattutto la televisione
(ultimi tre), il nuovo oppio dei popoli: uno strumento che, nel momento in cui
amplia enormemente la visibilità di un rocker, lo rende una macchietta. Una
maschera che finge di essere distruttiva, ma in realtà è solo una delle pedine
di un gioco delle parti.
Il
Rock che da storia di supereroi per i quali non valgono le regole destinate all’uomo
comune [12] diventa il wrestling, dove buoni e cattivi, trasgressori e
integrati sono decisi dal copione.
Dove
i Supereroi in carne ed ossa recitano la trasgressione, non possiamo più capire
la differenza che passa tra la sfida alla morte del Nikki Sixx di questa Terra alternativa
e una “impresa” dei protagonisti di Jackass.
Un
tempo si disse che quando Elvis si tagliò i capelli, finì la carica ribelle di
“The Pelvis” [13]: per uccidere il rock e i suoi eroi, a quanto pare oggi basta
un telecomando.
Abbiamo parlato diHELLZAROCKIN’– Cinque miti del Rock come non li avete mai visti!Di G. Morozzi (testi) e S. Algozzino \ B. Bagnarelli \ M. Petrucci \ G. Sagramola \ J. Vecchio (disegni e colori)Tunuè 2012, €12,50
[1] Di Kraft, Perez e Janson (1978). A lungo rimase il fumetto Marvel più venduto
della storia (!). A questo indirizzo alcune tavole.
[2]
Qui non parliamo di supereroi che nascondono la loro identità segreta sotto le
spoglie di cantanti: i principali (reali) sono stati i Kiss, nelle loro diverse
incarnazioni fumettistiche, ma ci sono anche eroi inventati legati alla musica:
Dazzler e Lila Cheney (per la famiglia degli Uomini-X), Gli Impossibili nell’Universo
di Hanna & Barbera (dove ci sono anche i Butch Cassidy and The Sundance
Kids e Josie and The Pussycats che non sono supereroi, ma con avventure alla
James Bond) e Gem and The Holograms (Hasbro e Sundown Production).
[3] Non dimentichiamo che anche il RRobbe(rto recchioni), la rockstar del fumettoitaliano, ha il suo alter ego Asso: non lo conosco abbastanza per
sapere se l'eccessivo Asso sia in effetti una proiezione dannunziana o wildiana
della vera vita del fumettista. In pratica: se la sua vita sia la vera opera
d'arte.
[4] “Paul McCartney raccontò di aver tratto ispirazione dalla lettura
di un articolo presente su un numero del 1967 della rivista Guitar Player
dove c'era un'intervista a Peter Townshend degli Who nella quale egli
descriveva l'ultimo singolo della band, I Can See for Miles, come la
canzone più rumorosa, selvaggia, e sporca mai registrata. Spinto dalla
competizione insita nelle parole di Townshend, McCartney scrisse Helter
Skelter con in mente di farne un brano ancora più "duro"” (da Wikipedia).
[5] Vedi il trailer QUI.
[6]
Morozzi è consapevole che il gioco si può ripetere all'infinito. Nel volume
sono citati possibili What If...? degli Hanoi Rocks, AC\DC, Metallica,
Motörhead, Kurt Cobain, Ronnie James Dio, ma basta una buona birra e una dose
di “E se...?” e si riparte.
[7]
Senza voler citare il favoloso Tenacious
D e il Plettro del Destino che fa la parodia di queste credenze, ricordiamo
che il Diavolo ha messo la sua zampina (caprina) nella musica classica (Tartini e Paganini),
nel blues (Robert Johnson) e nel jazz
(Miles Davis). E la triade
del diavolo di cui ci parla Iommi in Hellzarockin' si ritrova anche nel tema
della sigla dei Simpson! [
] La tradizione rabbinica ci insegna che Genun, figlio di Lamech il
cieco, aveva inventato ogni sorta di strumenti musicali; quando li suonava, Azael
(o Azazel), uno dei Vigilanti Caduti, che aveva allevato Genun, entrava negli
strumenti perché producessero note che spingevano alla lussuria.
[8] Tratto da Wikipedia.
[9]
Tanto per fare i dotti saccenti, non dimentichiamo che nel solito, classico,
stracitato Apocalittici e integrati di Umberto Eco, accanto all'analisi
di Superman troviamo anche quella di Rita Pavone, assai pop ma molto meno
distruttivamente rock dei protagonisti di Hellzarockin'. E ricordiamo
anche la parabola dell’Uomo che cadde
sulla Terra, interpretato da uno dei grandi della musica ‘70-’80 (ma anche
prima e anche dopo), ovvero David Bowie, Ziggy Stardust.
[11]
Qui si usa Luciferiana nel senso del Luciferianesimo, della ribellione alle costrizioni,
quello spirito positivamente ribelle di cui parlava William Blake e altri; lo
spirito che predica il distruggere per ricostruire, per uscire dalla
stagnazione. Luciferina, invece, nel senso più comunemente satanico
(malvagio e distruttivo senza altro fine che non sia la distruzione stessa) del
termine. Vedi anche QUI.
[12]
Il rischio della deriva nietzschiana in senso negativo del supereroe è sempre
in agguato; anche per le stelle del Rock (così come quelle del cinema o in
generale dell’arte) non solo i fan più accaniti accettano una trasgressione che
ad altri non sarebbe consentita.
[13]
Il taglio di capelli di Elvis avvenne nel 1958: il suo rientro sulle scene
avviene proprio in Tv, e The King appare
“normalizzato”, tanto che duetta con Frank Sinatra. The Osbournes inizia su MTV
nel 2002.
NB: immagini, video e citazioni non sono di mia proprietà ma sono tratti dal Web e sono qui posti a corredo dell'analisi. Questo blog non ha fini di lucro.
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