RILEGGENDO V FOR VENDETTA
Ogni tanto ci ricaschi.
Non sai che fare, la pigrizia e la vecchiaia ti tengono lontani dalle
novità, quindi ti riguardi gli X-Men
di Lee. Dopo dieci secondi pensi che all’epoca non ti eri accorto che digrignavano
tutti senza grande senso.
Poi vai nel settore classici.
Ok. Per Dark Knight Returns
sai già che leggerai una pagina, e finirai per rileggerlo tutto. Watchmen lo stesso. 2001 Nights idem. Gilgamesh ti blocca almeno fino a quando sta
sulla Terra. Toppi ti farà perdere tra le sue linee nere e i suoi bianchi pieni.
Gaiman ti incanterà con Paura di cadere
e Death…
Poi ti ricordi che è da un pezzo che non prendi in mano V for Vendetta. Che hai amato più di Watchmen, perché se nei Guardiani c’è la
mostruosa genialità di un Dante del fumetto, la lucida perfezione geometrica
della sceneggiatura, in V c’è il cuore. E sai che devi riprenderlo,
rileggertelo da capo a fondo, assaporarlo, sentire i ricordi che salgono,
innamorarti di Valerie, metterti sul balcone a fare le serenate rancorose alla
Giustizia e non sentirti ridicolo.
Andare a sollevare la maschera senza sollevare la maschera.
E sei nel Vortice. Perché V è la “solita” storia di Alan Moore. Perché
tutte le storie di Moore parlano d’amore, in un certo senso. E qui c’è l’amore
più grande che ci sia.
“Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.”
(GV 15, 13)
Così ti immergi, ti fai catturare e ti rileggi tutto. E alla fine
(potenza di un capolavoro) ti senti meglio, soddisfatto di un’esperienza che solo
chi sa leggere può provare. Senti di essere meno incompetente di quanto qualcuno creda
e ripeschi vecchie idee che risalgono alla prima lettura, tanti anni fa.
E ci
lavori sopra.
Perché V non è una stella che splende, ma un impulso che muove
sempre nuove idee.
L'immagine non mi appartiene, ma è stata presa da QUI , e appartiene agli aventi diritto. Qui è a semplice corredo dell'articolo. Questo blog non ha fini di lucro.
Vai!
RispondiElimina