domenica 28 luglio 2013

La recensione che non ti aspetti - Sprawloqui 7


SPRAWL – 
ALCUNE CONCLUSIONI PROVVISORIE

Altri Lost Planets...
Sprawl è per ora il culmine (non è stato ancora editato Lost Planet 3) del percorso fumettistico del suo autore che ha raggiunto al pubblicazione.
Da un inizio condizionato da modelli americani (Travis Charest in particolare) l'autore è andato sempre più sviluppando un tratto proveniente dal manga, trasformandolo in uno stile personale.[18]
Uno stile personale "nonostante le influenze": e ciò sia detto semplicemente perché nulla si inventa dal nulla. Ma chi insiste su "questo è preso da qui, quest'altro da qua", spesso è solo un integralista che vede le discendenze del suo autore-feticcio e non le sue ascendenze (che ci sono in ogni caso).
Uno stile veloce (detto in senso positivo), efficace se finalizzato alla narrazione di intrattenimento, nonostante alcuni aspetti.
Uno stile che permette all'autore di lavorare sia in ambiti "a pagamento" che in quelli più personali contemporaneamente[19]: e questo non è poco.
Uno stile che gli ha garantito commesse a livello internazionale (l'albo a fumetti basato sul videogame Lost Planet 3): e anche questo non è poco.


Non sembra esserci stata una parallela crescita sul fronte narrativo: le tematiche si ripetono da anni (Donnel&Grace su MEB 1998/1999; Donnel&Grace 1 ed. Loriga Fumetti a opera di Dall'Oglio Massimo :-) del dicembre 1999; e Donnel&Grace: Blue Lights del 2006) girano intorno alle stesse tematiche, figlie del Gibson di La notte in cui bruciammo Chrome e di Shirow.
Ma questo si può, forse, configurare come un tentativo di risolvere una volta per tutte una "questione in sospeso", quella che abbiamo già definito "LA storia della vita".
Rebus: indovina l'autore! (7, 4'5)






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Ecco: qui si possono proporre solo conclusioni provvisorie, perché una valutazione definitiva di Sprawl non può essere fatta prima della conclusione della serie, visto che l'impostazione per capitoli **lunghi** e **non autoconclusivi** potrebbe presentare novità ad ogni uscita.
Il vero problema sarà vedere la costanza dell'autore: la scelta di capitoli lunghi e non autoconclusivi (repetita iuvant) sembra l'ennesima sfida a sé stesso, una sfida a dimostrarsi in grado di completare un lavoro "epocale". Finora, se si escludono storie molto brevi, il nostro non ha completato storie in cui è autore completo[20].
Più che della "lazyness" di cui è stato accusato, più banalmente possiamo immaginare che ci siano problemi più concreti: vivere del proprio lavoro.
L'autore è riuscito a trovarsi il suo mercato di committenti, ma essendo come tutti i disegnatori un artigiano, ha necessità di creare continuamente: se la resa di Sprawl non dovesse compensare abbondantemente i mancati guadagni da lavori su commissione (ancora una volta: solo l'autore e la rapace Agenzia delle Entrate possono dare risposta a ciò), logica vuole che Sprawl acceleri in momenti di pausa tra altri contratti e rallenti quando ci siano scadenze. 
La scelta di sezioni così ponderose, inoltre, allunga i necessari tempi di produzione.
I dilemmi del futuro

Queste considerazioni, ovviamente, vanno al di là del singolo fumetto di cui abbiamo parlato: riguardano il mondo dell'autoproduzione in Italia (e nel mondo); le difficoltà a sfruttare pienamente le potenzialità del web e a ovviare ai suoi rischi; la possibilità di proporre al pubblico iniziative personali e fuori da un mainstream editoriale in un momento come questo, ricco solo di crisi economica dei prodotti superflui (ahimè!, anche il fumetto rientra tra questi) e di mutazione tecnica della produzione\fruizione.
Quando Sprawl sarà completato, avremo un dato in più su cui riflettere.

Uff! Finito!

Troverete il fumetto QUI.

PS: se questa recensione avrà generato la curiosità sull'opera e qualche vantaggio all'autore, avrà raggiunto il suo scopo, come ogni recensione e analisi dovrebbe fare.
E sarà stata (perdonate la presunzione) una raffinata vendetta (ohibò!, addirittura "raffinata"! Presunzione mia, portami via…). 
Che ci volete fare? La mia serenità illuminata è assai lontana dall'essere vicina...

[18] non so se debba essere orgoglioso del fatto che uno dei passaggi fu fatto proprio su una storia che io avevo proposto (storia ovviamente geniale e che avrebbe cambiato per sempre il mondo del fumetto, sia detto con immodesto delirio di onnipotenza e giovanile nerdaggine! :-p ). 
L'autore aveva chiesto di fornirgli una storia per lavorare in una riunione con me e il mitico RobiLedda in via Paoli, e io gli ho proposto… vabbé, diciamo che il nome del sito dell'autore di Sprawl viene dalla mia proposta. Il detto disegnatore ha realizzato quattro tavole in stile "occidentale" e poi si è bloccato. Poi mi ha chiesto se poteva farlo con un altro stile, più "manga", che vedeva come maggiormente suo: visto che i disegni si erano bloccati, non ho fatto obiezioni (ah!, i patti col diavolo dovuti alla vanità!). 
A quel punto il disegnatore ha finito la storia con una seconda (per lo meno: secondasecondo le mie conoscenze; la prima, molto Otomiana, la si poteva leggere nel dicembre 1999 in Donnel&Grace #1 e #2) versione dello stile che si è evoluto in quello attuale. E io ho detto tra me e me: "Mi piaceva più l'altro, ma chissenefrega". Devo dire che oggi, a distanza di anni, avevo torto in entrambe le parti della frase.
Che fine abbia fatto quell'albo completato (benché fosse solo un "Numero 1") e quali siano i veri motivi che hanno impedito l'autoproduzione nel 2004… chiedetelo al disegnatore. La risposta che io ho avuto dopo sei mesi di silenzio, a ripensarci ora, non era così convincente.
[19] risulta che le difficoltà ci siano state in ambito Bonelli, tanto che le tavole disegnate dall'autore per la serie Orfani sembra non completino un intero albo: questo si potrà verificare solo al momento della pubblicazione (attesissima) della serie, a partire dal mese di Ottobre 2013. 
[20] l'unica eccezione apparente è il numero 0 (mai seguito da un numero 1) della terza versione di Donnel&Grace del 2006: il numero è autoconclusivo, benché lasci aperta una porta a seguiti. 
Il lavoro su sceneggiature altrui per cui c'era un compenso economico invece è stato completato, fatte salve le voci su Orfani di cui alla nota precedente. Altra eccezione la storia su Rusty Dogs, a quanto risulta gratuita: dobbiamo supporre che il legame di amicizia, almeno una storia breve precedente e la "parla data" con l'autore dei Cani Arrugginiti siano stati un volano sufficiente, e ciò credo debba essere considerato motivo di merito per il disegnatore.
Attendiamo le evoluzioni di Sprawl!

PS: immagini e testi non sono miei, e qui compaiono sono a corredo della recensione (che vuole essere bonariamente ironica in alcuni punti). Questo blog non ha fini di lucro!



2 commenti:

  1. minchia se l'hai presa male :) esci e divertiti.
    Un abbraccio
    MAX

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  2. In realtà no, dai :-)
    Hai letto? Hai letto tutto? Ha letto bene? Anche le note?
    Non mi sembra che parli tanto male della tua opera...
    Grazie dell'intervento, peccato non aver potuto usare le tue immagini
    Quanto alle uscite.... http://thedangerarea.blogspot.it/2013/09/cose-da-fare-in-usa.html
    Enjoy!
    Eug

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